17 Maggio – Giornata Internazionale contro l’Omofobia, la Bifobia e la Transfobia

“Non giudicare sbagliato ciò che non conosci, cogli l’occasione per comprendere.”

– Pablo Picasso

C’è ancora chi pensa che amare nel proprio modo sia qualcosa da spiegare, da giustificare, persino da nascondere. Ma chi decide cosa è normale?

La normalità, in fondo, è un’invenzione di chi ha smesso di guardare il mondo con curiosità. E nell’amore non può esserci nulla di sbagliato.

L’amore è vita, e la vita non segue mai uno schema preciso. Ama e basta.

Oggi, 17 maggio, si celebra la Giornata Internazionale contro l’Omofobia, la Bifobia e la Transfobia, data simbolica in cui l’OMS, nel 1990, rimosse l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali. Un atto che segnava un progresso, ma che ancora oggi ci ricorda quanto la strada sia lunga.

Non si dovrebbe aver bisogno di una giornata così.

Non se il rispetto fosse un bene comune.

Non se il diritto di amare fosse ovunque riconosciuto.

E invece siamo ancora qui, a difendere ciò che dovrebbe essere ovvio: che nessuno dovrebbe sentirsi sbagliato per chi è o per chi ama.

Dati aggiornati al 2025 – Una realtà che interroga tuttə noi

62% delle persone LGBTQIA+ in Italia evita di tenere per mano il proprio partner in pubblico per paura di aggressioni. 12% ha subito un’aggressione fisica nell’ultimo anno. 28,2% ha subito minacce o molestie, soprattutto in contesti scolastici e lavorativi. 51% degli studenti LGBTQIA+ nasconde la propria identità a scuola. 0 calciatori professionisti nei principali campionati europei si sono dichiarati apertamente omosessuali o bisessuali.

E nel mondo:

In 62 Paesi l’omosessualità è ancora considerata un reato. In 6 di questi, è punita con la pena di morte. In 32 Paesi, la libertà di espressione sui diritti LGBTQIA+ è vietata o fortemente limitata.

L’omofobia non è un’opinione. È discriminazione.

E combatterla è un dovere collettivo, che parte dal linguaggio, dall’educazione, dalle scelte quotidiane.

Non possiamo aspettare che le cose cambino da sole.

Dobbiamo essere noi a scegliere ogni giorno da che parte stare: da quella dell’amore, dell’ascolto, della libertà.

Noi di Trame Comunitarie siamo qui per ricordartelo:

Nessuno può negarti il diritto di essere te stessə, di amare, di essere felice.

Se ti senti esclusə, se sei statə rifiutatə per ciò che sei, se senti il bisogno di parlarne, chiamaci.

Siamo qui per ascoltarti, senza giudizio, con rispetto e umanità.

Perché tu sei importante. E il mondo ha bisogno anche del tuo modo di amare.

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STUDIO TRAME COMUNITARIE
di Roberto Cardamone
Via Federico Bellazzi, 7
M1 Gorla – M2 Cimiano, Milano 20128
Italia

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